L'iniziativa, promossa dal Laboratorio di Ricerca Sociale dell'Università di Pisa e dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Stenone" è nata per irrobustire quella che potremmo chiamare "cultura della convivenza".
Per favorire la riflessione su questi temi, di urgente attualità, con la collaborazione di Comune, Provincia, Regione, vari centri dell'Università di Pisa e con il patrocinio di organismi che da tempo si occupano sul territorio di intercultura, sono stati organizzati vari eventi aperti alla cittadinanza: un convegno, una tavola rotonda con esponenti religiosi, uno spettacolo, una rassegna cinematografica, due mostre di pittura, quattro concerti, un concorso rivolto alle scuole, un torneo di calcio, come dettagliato nel sito
http://festivaldelleculture.it
Il Festival delle culture non costituisce soltanto il tentativo di concentrare, nell'arco di una settimana, una serie di appuntamenti culturali a tema, ma anche l'evento conclusivo di un complesso progetto educativo che ha coinvolto oltre 1200 studenti dell'area pisana.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che, di fronte a una società sempre meno omogenea e policroma, di fronte a difficoltà comunicative non indifferenti che rischiano di costruire muri invisibili capaci di separare collettività intere dai "diversi", emerge l'esigenza di investire in una preventiva "educazione al dialogo", in una "pedagogia della differenza" che interpelli e coinvolga soprattutto i giovani cittadini.
Siamo consapevoli che non si tratta di un compito facile per gli educatori, già gravati da difficoltà e ostacoli spesso sottovalutati.
L'intento del progetto è stato anche quello di incuriosire e motivare a un dialogo costante che non significhi livellamento, ma piuttosto rispetto verso un diverso considerato come prezioso interlocutore nei confronti del quale occorre aprirsi, lontano da atteggiamenti di superiorità, da forme subdole di indifferenza, da un pluralismo superficiale che pretenda una fusione indifferenziata di culture, etnie, religioni.
Il progetto ha coinvolto, in una serie di fitti incontri, circa 70 classi presso scuole materne, elementari, medie e istituti superiori del Comune e della Provincia di Pisa, nella convinzione che un positivo atteggiamento verso i "diversi" nasca proprio da progetti micro e dall'educazione di quelle generazioni future che sempre più dovranno fare i conti col tema dell'intercultura, fin dalla più tenera età.
Il percorso, che ha adottato per ogni livello di istruzione strumenti e obiettivi specifici, è partito dalla riflessione di categorie concettuali fondamentali quali cultura, stereotipo, pregiudizio, aspettative, pluralismo culturale, omogeneità culturale…
Per favorire una matura e distaccata analisi dei processi di comunicazione interculturale sono stati utilizzati vari strumenti mediatici, in grado di attrarre facilmente l'interesse degli studenti e consentire la discussione. Fra di essi la pubblicità, la musica, i cartoni animati, il cinema.
L'auspicio è quello di aver fornito agli studenti alcuni strumenti necessari per gestire con maturità la mole di informazioni sul tema, spesso veicolate in modo superficiale e strumentale.
Ci auguriamo che i ragazzi abbiamo accolto il nostro invito a investire nell'arte dell'ascolto, arma potente per favorire la convivenza e contrastrare in modo preventivo fenomeni di rifiuto.
La speranza è anche quella di aver trasmesso il nostro desiderio di conoscere altre culture e l'interesse verso un diverso sempre più vicino, una persona in carne e ossa che dovrebbe essere scoperta e ri-scoperta senza ipocrisie e buonismi.
Prof.ssa Serena Gianfaldoni
gianfaldoni@vodafone.it
Coordinatrice del Progetto
Docente di comunicazione interculturale e interreligiosa presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Stenone" e membro del Laboratorio di Ricerca Sociale dell'Università di Pisa
Pisa è una città molto accogliente. Per fare buona accoglienza serve una cultura della curiosità e del valore per tutto ciò e tutti coloro che sono diversi (cioè ognuno di noi!); se l'accoglienza poi richiede un'iniziale assistenza per chi arriva in difficoltà e dunque risorse che sono di tutti, è necessaria un'attenta programmazione, per non trasformare l'accoglienza in conflitto sociale e abbandono. Pisa vive alcune contraddizioni in questo senso, e per questo il Festival delle Culture è un'occasione di confronto e dialogo aperto perché impariamo tutti insieme a scioglierle.
Marilù Chiofalo
Assessora Politiche Educative e Pari Opportunità
Comune di Pisa